lunedì 28 maggio 2007

La Salute se ne va ... continua



La legge 299/99 inchioda la Riforma Sanitaria su un duplice meccanismo, che di fatto mina alla base il sistema pubblico lasciandolo alla mercè dell’azione dei managers e dei gruppi di potere, svincolati dal controllo dell’Istituzione. Il primo dispositivo è il requisito dell’Accreditamento delle strutture sanitarie private. Con esso si dà la parvenza al cittadino che le strutture private, selezionate secondo questo principio, siano strutture affidabili e con riconosciuta capacità tecnico-scientifica. Si attribuisce valenza di istituzione pubblica a ciò che pubblico non è; la concorrenza pubblico privato assume una battuta d’arresto ed il mercato viene viziato con il solito sistema del convenzionamento mascherato. Gli scandali, a tutt’oggi sotto l’occhio della magistratura, non sono che la punta dell’iceberg. Il conflitto d’interessi fra chi gestisce la cosa pubblica e chi riceve l’accreditamento è il vero problema della Sanità Pubblica e del nostro Paese. Strutture immobiliari fatiscenti e prossime al fallimento riaprono improvvisamente con ristrutturazioni fantascientifiche. I gruppi degli immobiliaristi applaudono, alla faccia del mercato e del rischio d’impresa.
Il secondo dispositivo è la modifica dell’articolo 18: il medico pubblico, ovvero il tecnico istituzionale che a tutt’oggi determina il forte senso di accettabilità della Sanità Pubblica da parte dei cittadini, viene reso inoffensivo e soggetto alle disposizioni del Manager, pena il licenziamento definito con l’eufemismo del recesso ovvero fine del rapporto fiduciario Manager- Medico dipendente.
Lo strumento del recesso viene brandito dal manager al fine di ottenere un benestare incondizionato da parte della classe medica alle proprie scelte.
Finisce per il medico pubblico e per i cittadini attraverso questa figura la possibilità di opporsi criticamente a scelte che possano essere discordanti con la finalità dell’istituzione sanitaria pubblica. Il ruolo del Sindacato viene minato alla base.

In sintesi con l’introduzione del sistema Aziendale Pubblico e del managerialismo si concretizzano alcuni aspetti:

1. insindacabilità della gestione da parte ruoli tecnici espressione della finalità istituzionale del pubblico servizio;
2. introduzione della competitività fra strutture pubbliche con grave dispersione di risorse economiche e tecniche;
3. autoreferenzialità con intasamento delle liste d’attesa:
4. lievitazione dei costi;
5. introduzione del lavoro a “ cottimo” che coinvolge tutto il personale sanitario, medici e tecnici

Si sposta la finalità della “cura” e della “ domanda di salute” a “ciò che conviene alla azienda”. Non si rendono più pubblici i bilanci né gli importi degli stipendi del personale, si confonde, ad arte, la privacy con la trasparenza. Si interrompe la pubblicazione annuale dei bollettini della casistica dei singoli ospedali ( interventi, dimissioni, mortalità …). Lievitano i rapporti di consulenza esterna e dell’esternalizzazione dei servizi, istituendo una enorme sacca di lavoro servile.

( Seconda parte) Continua …..


Creative Commons License


Questo/a
opera è pubblicato sotto una
Licenza Creative Commons.

Nessun commento: