sabato 30 giugno 2007


Si parte con la nuova legge per l'immigrazione. Strizzacervelli e cervelli strizzati all'opera. Come si fa a ridurre gli ingressi ve lo faremo vedere noi. In primis revisione decreto flussi, poi ingressi facili per i geni ( i nostri geni invece che sono all'estero ci possono restare, grazie), liste di collocamento tanto da noi il lavoro ce l'hanno tutti. Portantini, monnezzari, infermieri, medici a quattro soldi gestiti da fantomatiche cooperative, autisti dei mezzi pubblici avanti c'è posto.
Ma se ...invece ... la smettessimo di fregargli le loro risorse naturali e di vendere armi ai regimi che supportiamo, queste persone per quale motivo dovrebbero emigrare a rischio della propria pelle?

mercoledì 27 giugno 2007

venerdì 22 giugno 2007

Eppure scorre ,,,,

Carovane per l´acqua: «È un bene pubblico»

Pasquale Colizzi


 Acqua bene comune campagna raccolta firme INTERNET 220
Partiranno dai 4 angoli d´Italia il 24 giugno per ritrovarsi a Roma il 1° luglio. Il comitato "Acqua pubblica, ci metto una firma" ha pronta una proposta di legge e 300mila firme che consegnerà il 10 luglio al presidente della Camera Bertinotti. Per riconoscere l´acqua bene comune, non commerciabile, gestito solo da enti pubblici e con una partecipazione dal basso. Partiranno dai quattro angoli d´Italia domenica 24 giugno per congiungersi a Roma il 1° luglio per un happening a Trastevere le "Carovane per l´acqua" organizzate dal comitato "Acqua pubblica, ci metto una firma". Una rete di soggetti che coinvolge 80 realtà nazionali (dai sindacati alle diocesi fino alle organizzazioni ambientaliste, altermondiste e del terzo settore), 1000 più piccole legate al territorio e più di 150 comuni ed enti locali che hanno già deliberato a favore della proposta di legge di iniziativa popolare elaborata in questi sei mesi di mobilitazione. Il 10 luglio il comitato consegnerà al presidente della Camera Fausto Bertinotti le 300mila firme raccolte e il testo che si spera avrà in Parlamento una corsia preferenziale per una rapida approvazione, entro ottobre o novembre.

Nella proposta sono contenuti tutti i cavalli di battaglia della mobilitazione. Innanzitutto si vuole ottenere il riconoscimento dell´acqua come diritto umano fondamentale, cioè come bene senza rilevanza economica, sottratto alle logiche di mercato. I 50 litri al giorno, quantità minima vitale, devono essere assicurati dalla fiscalità generale. Proprietà e gestione di questa risorsa collettiva devono restare affidati ad enti totalmente pubblici, superando il concetto di società per azioni private (o anche partecipate dagli enti locali). Infine una ripianificazione dei distretti idrici più organica, che incorpori il concetto non più rinunciabile di governo partecipato e dal basso del bene comune. Una battaglia contro il tempo, prima che le società multiutility di regioni e grandi città – che spesso gestiscono l´acqua insieme a energia, rifiuti, ecc. – si aggreghino proponendo soluzioni "pericolose" di compartecipazione e cessione della gestione. La società più grosso, nata dall´ aggregazione dei giganti AEM di Milano e ASM di Brescia potrebbe imboccare questa strada. Nel nordest è già attiva Iride, Pubbliacque in Toscana ha una struttura ormai molto grande mentre si ventilano fusioni tra Acea di Roma e l´ Era che opera in Emilia.

Intanto il comitato tiene d´occhio la situazione parlamentare, in vista del passaggio al Senato del disegno di legge Bersani sulle liberalizzazioni, già approvato alla Camera il 13 giugno. Al suo interno infatti era stato inserito un emendamento che stabilisce una moratoria degli affidamenti a soggetti privati della proprietà e gestione dell´acqua. Uno stop temporaneo (se viene approvato nella stessa forma anche a palazzo Madama) che servirà a prendere tempo per la definizione di una nuova legge. Quella precedente, la legge Galli del ´94, aveva sì razionalizzato la gestione, aprendo la strada tuttavia alle prime privatizzazioni dei servizi. Gli esempi sono molteplici, anche incredibili. L´ultimo risale al 17 giugno, quando il presidente della provincia di Palermo, Musetto, ha deliberato per l´affidamento dell´Ato 1 (della zona di Palermo) ad un´azienda privata. Ma questo è l´ultimo atto di una tradizione non soltanto siciliana, che attraverso la gestione clientelare dei servizi pubblici e diffusi (l´acqua, ma anche la sanità, i rifiuti e quant´ altro) crea un sistema di ricatto sociale.

Ciascuna delle 4 carovane servirà a riannodare i fili della mobilitazione. Quella che partirà da Palermo toccherà anche la Calabria e la Campania, altra regione in cui è aperta una grave vertenza sull´acqua. Una seconda invece partirà da Potenza, il capoluogo lucano dove da poco la Coca Cola ha concluso l´acquisto di una sorgente. Il serpentone si snoderà in Abruzzo e Molise senza dimenticare la Puglia delle polemiche sull´Acquedotto pugliese e il riassetto misto proposto dalla giunta Vendola. La carovana del nord-est partirà da Trento incrociando i comitati No dal Molin a Vicenza mentre quella del nord-ovest muoverà i suoi passi da Aosta.

La discussione si dispiegherà a tutto campo: dibattiti pubblici, consigli comunali aperti, campagne informative. I promotori ringraziano Beppe Grillo e i centinaia di artisti che hanno messo a disposizione i loro spettacoli e le loro conoscenze per animare una discussione che deve portare ad una nuova consapevolezza. Per esempio bisogna rifiutare le stime future che parlano di un incremento dei consumi di acqua del 20% nei prossimi 10 anni. Dietro c´è la diffusione di una visione consumistica (con un aumento delle tariffe) e prettamente occidentale del suo utilizzo. Non considerando che nei prossimi 20 anni ci potrebbero essere ondate da 200 milioni di profughi che fuggono dalla sete o dalle guerre per il controllo delle risorse idriche. Nella serata di Trastevere poi saranno proiettati il doc "L´acqua invisibile" di Palladino e Lima e poi il film "Il Rabdomante" di Francesco Cattani, che racconta una storia di intreccio tra affari della malavita e commercio dell´acqua tra Puglia e Basilicata.

pasquale.colizzi@fastwebnet. it

sabato 16 giugno 2007

venerdì 15 giugno 2007

Eruzione Mount St. Helen

Stiamo a vedere


Approvato in Consiglio dei ministri
il decreto legge: le famiglie dal primo
luglio potranno scegliere l'operatore

Via libera del consiglio dei ministri al decreto sulla liberalizzazione (dal primo luglio) del mercato elettrico. A partire da quella data, le famiglie saranno libere di scegliere il fornitore di energia elettrica.

Il decreto interviene per fare in modo che chi vuole muoversi verso nuove offerte possa farlo subito senza incorrere nel rischio di aumenti ingiustificati dei prezzi e chi, invece, vuole rimanere con il proprio vecchio fornitore possa farlo continuando ad avere le garanzie attuali fino a quando il processo di liberalizzazione non sar� compiutamente realizzato. Per questo tra i punti principali del decreto la norma che prevede che l�Autorit� per l�energia e il gas indichi le condizioni standard per l�erogazione e i prezzi di riferimento nelle forniture di energia e di gas.

Un altro dei punti centrali del dl prevede, per tutelare la trasparenza del mercato, che vi sia l�obbligo di separazione tra attivit� di vendita e di distribuzione di energia elettrica con la separazione funzionale tra la gestione delle infrastrutture dei sistemi elettrico e del gas naturale ed il resto delle attivit�. Il decreto sull�apertura del mercato elettrico prevede anche un regime di garanzia di erogazione del servizio in continuit� con la situazione attuale per i clienti domestici e le pmi (sotto i 50 dipendenti) che non scelgono un nuovo fornitore sul mercato libero. Queste due tipologie di clienti potranno continuare a beneficiare delle attuali condizioni del servizio e quindi delle economie di scala derivanti dall�approvvigionamento tramite l�acquirente unico.

Importante il fatto che per agli altri clienti non domestici (imprese con oltre 50 dipendenti che, di fatto, non hanno ancora lasciato il mercato vincolato) che non scelgono un nuovo fornitore di energia elettrica e a chi transitoriamente dovesse rimanere senza fornitore � assicurato il sevizio di salvaguardia, a tutela della continuit� della fornitura. Questo servizio sar� temporaneamente svolto dalle imprese di distribuzione o dalle loro societ� di vendita, ma al pi� presto il ministero dello Sviluppo economico individuer� i fornitori attraverso procedure concorsuali. I criteri di organizzazione del nuovo servizio saranno tali da incentivare le imprese a rientrare nel mercato in poco tempo, utilizzando, quindi, la salvaguardia solo come servizio temporaneo.
( da La Stampa 15.6.07)

giovedì 14 giugno 2007

Berto ... leso

Emergenza rifiuti, la folla caccia Bertolaso da Ariano Irpino


Guido Bertolaso, 220, foto Ansa, 14/6/2007
Centinaia di persone hanno circondato l'auto su cui si trovava il commissario straordinario per l'emergenza rifiuti in Campania, Guido Bertolaso, giunto ad Ariano Irpino, in provincia di Avellino, per incontrare in Comune il sindaco e i capigruppo consiliari.

Il corteo di auto che si è fermato in piazza Plebiscito è stato bloccato dai manifestanti. Al grido di «via buffone» i manifestanti hanno circondato l'auto in cui si trovava Bertolaso, colpendola con calci e pugni. Ci sono stati momenti di altissima tensione ma nè i carabinieri nè la polizia che scortavano Bertolaso sono intervenuti contro i manifestanti.

Bertolaso, senza poter scendere dall'auto, è stato costretto poi ad andare via da Ariano scortato da auto di polizia e carabinieri. Bertolaso aveva in programma un incontro in municipio per discutere - con gli amministratori e le associazioni ambientaliste - la possibilità di riaprire la discarica di Difesa Grande. ( L'Unità - 13.06.2006)

lunedì 11 giugno 2007

M'illumino d'immenso

Alcune testimonianze sull'uso militare del fosforo bianco

Noam Chomsky: "Basta una goccia, comincerà a bruciare giù fino alle ossa"
Vietnam, Conversazione con un Pilota americano sulle "soddisfazioni" che da il Napalm
" Siamo certamente soddisfatti degli ingegneri di Dow. Il loro prodotto originario non era così cocente: se i musi gialli fossero stati veloci, l'avrebbero potuto grattar via. Così i ragazzi hanno cominciato ad aggiungere polistirene: ora si attacca come la merda alle suole. Ma poi se i musi gialli lo mettevano sotto l'acqua, smetteva di bruciare, così loro hanno cominciato ad aggiungerci Willie Peter (fosforo bianco), così da farlo bruciare meglio. Ora brucerà anche se messo sotto l'acqua. E basta una goccia, comincerà a bruciare giù fino alle ossa, così muoiono da avvelenamento da fosforo".
da "Ragioni di Stato" di Noam Chomsky (For reasons of state. New York: Pantheon Books, 1973)

Anche Saddam Hussein conosceva bene il fosforo bianco
L’operazione più devastante, compiuta nel marzo del 1988, non rientrava ufficialmente nella campagna “Anfal”; era infatti un’operazione militare della guerra Iraq-Iran, ed aveva come obiettivo una città di 45 mila abitanti, Halabja, situata al confine con l’ Iran in territorio curdo-iracheno. La mattina del 16 marzo 1988 gli aerei iracheni colpirono a più riprese la cittadina con un cocktail micidiale di gas nervini: iprite, tabun, VX, napalm e fosforo bianco mai prima d’allora impiegati contro civili. Si stima che un numero di persone compreso tra 5000 e 7000 morì all’istante. Migliaia di sopravvissuti fuggirono tra le montagne alla volta dell’Iran. Gli iracheni continuarono ad usare armi chimiche contro i Curdi il 26 e 27 agosto dello stesso anno, per colpire la gente che fuggiva: almeno 70 mila Curdi avevano raggiunto i territori turchi per sottrarsi al crudele inseguimento delle truppe irachene. Vennero ancora usate contro i Kurdi le armi chimiche durante la Guerra del Golfo, nel 1991, quando si ebbe l'esodo di 2 milioni di Kurdi verso l'Iran e la Turchia: l'esodo più vasto dell'era contemporanea.
(fonte: ANSA)

"Willy Pete" in Cile, ma dopo Pinochet
I Prigionieri Politici de La Tablada, militanti del “Movimento Todos por la Patria” (MTP), che il 23 gennaio del 1989 assaltarono la caserma del 3° Reggimento di Fanteria de La Tablada, nel tentativo disperato di frenare i militari fascisti, meglio conosciuti come “carapintadas”, che stavano preparando l’ennesimo golpe militare contro il debole governo Alfonsín.
In un eroico quanto diseguale combattimento, un gruppo di civili si scontrò contro 3600 effettivi della polizia e dell’esercito argentino. L’esercito argentino ricorse all’utilizzo di mezzi blindati ed al bombardamento della zona, con fosforo bianco (violando così la Convenzione di Ginevra, sottoscritta dallo stesso governo argentino). 28 furono i civili massacrati, 3 coloro che vennero fatti scomparire ed 11 gli uomini dell’esercito morti (la maggiorparte dei quali a conseguenza dei bombardamenti ordinati dai generali argentini).
(fonte: ANSA)

lunedì 4 giugno 2007

Reimstein disaster .... in memoria delle cose inutili

La Salute se ne va ...continua ancora


L’Autorità Garante, nel 2005 con i provvedimento n°14389 del 15 giugno, così si esprime:
…. Il Piano Sanitario Regionale è il piano strategico degli interventi, che tiene conto innanzitutto delle esigenze della popolazione di riferimento, prevede progetti specifici di intervento e definisce piani di raccordo tra gli enti locali …(omissis )…(§4). La Riforma del ’92, al fine di separare il potere di indirizzo politico e la gestione del Servizio sanitario pubblico,ha proceduto ad attribuire la titolarità del Servizio Pubblico Sanitario alle Regioni …(omissis).. mediante la cosiddetta aziendalizzazione …(§6). In conclusione, l’Autorità intende collocare l’analisi di questo delicato settore della vita nazionale nella prospettiva della tutela del consumatore … (§ 17).
Il Presidente A. Catricalà


Nel 2005, pertanto, si assiste alla stesura di una indagine conoscitiva da parte dell’Autorità Garante in cui emergono alcuni aspetti di rilievo e tra questi il fatto che il Piano Strategico (PSR) debba tenere conto delle esigenze della popolazione dell’area territoriale regionale, in seconda istanza si ribadisce la separazione del potere politico dalla gestione del SSN e questo avviene attraverso l’istituto dell’aziendalizzazione ed infine trasforma il cittadino-persona avente diritto alla salute, come sancito dalla Costituzione, in un mero consumatore, confondendo la Sanità come bene di consumo al pari di prodotto di supermercato.
Correlare il diritto alla Salute con il consumo di beni sanitari significa scivolare nel ragionierismo contabile di più basso livello, aprendo la strada ad un sistema di mercato che nella propria definizione confligge con la garanzia di salute e salvaguardia del benessere. La contraddizione non solo nei termini ma soprattutto nella sostanza…. ( Terza parte) Continua


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